2018-04-19

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L’antitrust irrompe nel processo civile

Tutela della concorrenza: l’arresto della Corte di Cassazione e il decreto legislativo 3/2017

 A cura di Marco Pistis

 

È recentemente salito alla ribalta delle cronache giudiziarie un arresto della Suprema Corte di Cassazione in materia di diritto della concorrenza (Cass. 29810/2017 del 12 dicembre 2017). La vicenda nasce nel 2003, quando Banca d’Italia aprì un’istruttoria nei confronti dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sui modelli di fideiussione omnibus che l’associazione di categoria promuoveva presso i propri associati. Banca d’Italia sostenne che le condotte delle banche che avevano adottato tali modelli potevano risultare in violazione del diritto della concorrenza nazionale e inviava il fascicolo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per l’emissione di un parere. L’AGCM, aderendo sostanzialmente all’impostazione di Banca d’Italia, contestava all’ABI e alle banche che avevano utilizzato tali modelli di aver imposto al mercato clausole sostanzialmente deroganti la disciplina del codice, falsando la concorrenza nell’offerta di fideiussioni omnibus. L’istruttoria terminò con la decisione sanzionatoria del 20 aprile 2005, che confermava come lo schema negoziale dell’ABI presentasse clausole idonee a restringere la concorrenza.

Come accennato, la Suprema Corte di Cassazione si è recentemente occupata della questione nell’ambito di un giudizio relativo all’accertamento della nullità di fideiussioni redatte proprio sulla base dello schema dell’ABI stabilendo che, in tema di accertamento di intese anticoncorrenziali, possono essere dichiarati nulli anche i contratti stipulati prima dell’accertamento dell’intesa da parte dell’AGCM a patto che l’intesa si sia verificata prima della stipulazione dell’accordo.

L’arresto è oltremodo interessante se coordinato con l’entrata in vigore del decreto legislativo 3/2017 del 19 gennaio 2017 in implementazione della direttiva 2014/104/UE del 26 novembre 2014 relativa alle norme che regolano il risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni del diritto della concorrenza. La promulgazione del decreto 3/2017 segna un punto determinante a favore di una più incisiva tutela della concorrenza anche a favore dei privati e dei soggetti vittime delle violazioni permettendo di bilanciare l’assoluto squilibrio in tema di accesso alla prova e dunque prevedendo una serie di strumenti processuali volti a semplificare il lavoro dell’avvocato chiamato a tutelare il proprio cliente dai deleteri effetti della violazione delle norme a tutela della concorrenza. Per effetto di tale decreto, infatti, le decisioni dell’AGCM diventano prova privilegiata nel giudizio civile promosso dal garante per la declaratoria di nullità della fideiussione redatta sulla base dello schema ABI dato che la violazione del diritto della concorrenza constatata da una decisione dell’AGCM si ritiene definitivamente accertata.

Per un approfondimento potete scrivere a mpistis@abbatescianni.eu.

 

 

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