2018-04-10

LE STORIE #7

INTERVISTA A MARIA LUISA ENCISO

Guida Turistica a Verona

2018-04-09-PHOTO-00002629

1) Ciao Maria Luisa, grazie davvero per avere accettato di rispondere alle nostre domande. Da quanti anni vivi in Italia?

Grazie a Voi per avermi contattata! Vivo in Italia dal 2003, inizialmente abitavo a Torino e dal 2004 risiedo a Verona. Mi sono trasferita a Verona perché mio marito è italiano: ed ora ho due figlie italo-spagnole di 10 e 12 anni. Integrazione Europea!

 

2) Dalla tua personale esperienza, sai all’incirca quanti spagnoli vivono a Verona?

A Verona vivono molti spagnoli. Non conosco l’esatto numero. Io ho contatti con più di cinquanta connazionali, ma certamente sono molti di più. Verona è una città medio-piccola ed è facile entrare in contatto con altri spagnoli, tramite colleghi di lavoro, amici o comuni conoscenti (è facile sentir dire “sai che conosco altro/a spagnolo/a”) oppure frequentando luoghi privati o pubblici (es., scuola, parco giochi, chiesa, ospedale, etc.).

3) Vuoi raccontarci brevemente della ‘’Comunità di Spagnoli presenti a Verona’’? quali sono i principali obiettivi e/o le attività che svolgete?

Vivere in un Paese che non è il tuo non sempre è facile, nonostante l’Italia sia “sorella” della Spagna. Ci sono delle differenze sociali e culturali tra i due Paesi, che attengono spesso alla vita di tutti i giorni. Avere rapporti con uno/a connazionale è di grande aiuto, soprattutto nei primi anni di vita in Italia. Per tale ragione, a Verona si è formata, in maniera del tutto spontanea, una “comunità” di spagnoli, che si riunisce periodicamente, anche solo per un aperitivo, con l’obiettivo non solo di scambiare due chiacchiere (in spagnolo!) con qualcuno che ha le tue stesse origini, ma anche di favorire, attraverso la propria personale esperienza, l’integrazione nel contesto sociale e nella realtà quotidiana “veronese” dei nuovi arrivati (ad es., aiutando il connazionale nella scelta del medico di base, della scuola per i figli, etc.) o il miglioramento della vita di quelli residenti da tempo. La lingua spagnola unisce molto; a volte, anche solo prendere un caffè con un connazionale, che ti dà un semplice consiglio su come affrontare e superare delle situazioni (per te) difficoltose, ti rassicura, perché vedi che questi ha avuto i tuoi stessi problemi e li ha superati.

Pertanto, qualunque spagnolo/a – che vive a Verona o vuole qui trasferirsi e che ha piacere di conoscere dei connazionali ivi residenti (il piacere è reciproco) – può contattare la comunità di spagnoli veronesi al seguente indirizzo di posta elettronica: espanolesverona@gmail.com.

4) Il tuo lavoro di Guida Turistica a Verona ti porta a stare a contatto con persone di differenti nazionalità. Qual’ è il tuo modo di approcciarti e coinvolgere il gruppo di ascolto?   

Come Guida di Verona (in lingua spagnola, italiana, portoghese e francese) lavoro sia con un numero ristretto di turisti (soprattutto, con due) che con gruppi numerosi (anche di 50 persone), di diverse nazionalità. Ogni gruppo, ovviamente, è diverso da un altro; appena lo conosco, devo velocemente capire a cosa è più interessato (anche perché Verona – che è la quinta città più visitata in Italia – ha tantissime “cose” da far vedere). La cosa importante, in base alla mia pluridecennale esperienza come Guida, è cercare d’essere “flessibile”: con i gruppi di pochi turisti mi devo adattare di più (sono loro che marcano ritmo ed itinerario), mentre coi gruppi numerosi decido io. Anche la nazionalità dei turisti ha il suo peso: ad es., gli inglesi ascoltano con attenzione, i brasiliani un po’ meno, gli americani fanno molte domande e gli spagnoli (contrariamente a quel che dicono gli amici italiani) sono tra i più puntuali! Per farmi ascoltare, più volentieri, dal Gruppo – spesso stanco ed in mezzo a centinaia di altre persone – racconto tanti aneddoti sui luoghi o monumenti visitati e cambio spesso il tono della voce; un altro trucchetto del mestiere è quello di muoversi continuamente (ad es., mentre descrivo una delle bellissime piazze veronesi), e ciò per la ragione che, se ti fermi troppo tempo in un posto, perdi l’attenzione del Gruppo. Non scordo, comunque, mai che il mio cliente è (quasi sempre) in vacanza e, quindi, si vuole divertire!

5) Essendo spagnola, qual è stata la procedura per poter svolgere l’attività di Guida Turistica in Italia?

Quando io sono giunta in Italia, per essere abilitati a svolgere il servizio di Guida turistica della provincia di Verona, era necessario partecipare ad un concorso pubblico (ogni cittadino europeo poteva presentare la propria domanda) indetto dalla Provincia di Verona, dato che la Guida era locale: l’esame era assai selettivo (il che garantiva, però, la qualità, dal punto di vista professionale, del servizio offerto dalle Guide abilitate, che, di solito, a parte l’italiano, conoscono almeno altre due lingue, a livello B2). Da alcuni anni, in Italia c’è un vuoto legislativo in merito alla disciplina delle Guide turistiche, ragione per cui, almeno, in Veneto non ci sono stati più concorsi.

6) Cosa ti appassiona di più del tuo lavoro?

Il mio lavoro è meraviglioso! Sono sempre in contatto con gente diversa e di altre nazionalità (il che fa viaggiare un po’ anche me), con voglia di divertirsi, essendo in vacanza. Va detto, poi, che lavoro in una città stupenda (riconosciuta Patrimonio UNESCO), anche dal punto di vista paesaggistico (attraversata dal fiume Adige), con molti importanti monumenti romani (in primis, l’anfiteatro Arena), medievali, rinascimentali, del periodo della dominazione della Serenissima e, poi, dell’Impero Asburgico, che lascia letteralmente a bocca aperta chiunque la visiti per la prima volta. Il lavoro di Guida mi appassiona anche perché molti dei miei clienti sono spagnoli, il che m’aiuta a mantener vivo il contatto con la madre Patria (ed essere informata sui più recenti gossip!).

7) Pensi che gli italiani siano aperti all’integrazione di altre culture e tradizioni?

Tra gli italiani c’è molta differenza fra chi vive in una grande città, normalmente più “aperta”, anche agli stranieri, e chi vive in un medio-piccola città (come Verona, che ha 250.000 abitanti), in cui è più difficile integrarsi per chi viene da fuori. La “mia” città – forse perché molto internazionale, grazie alle importanti manifestazioni fieristiche a livello mondiale (tra cui, Fiera dei cavalli, Vinitaly) ed alla stagione lirica estiva in Arena – è comunque in costante contatto con culture straniere (recentemente, s’è svolta la festa irlandese di San Patrizio), ed, in particolare, con quella spagnola: tanta gente, e non solo giovane, studia lo spagnolo e viaggia tutto l’anno in Spagna (grazie anche ai voli diretti tra Verona con Madrid).

8) Hai qualche suggerimento per migliorare le relazioni sociali e culturali tra la Spagna e l’Italia?

C’è una reciproca e sincera ammirazione e stima tra i due Paesi, il che aiuta in qualsiasi relazione si voglia intraprendere, a livello sociale, culturale, imprenditoriale, etc. I due Paesi si sentono “fratelli” e si vogliono molto bene (a parte, quando sono avversari in competizione sportive).

9) Cosa ti manca di più della Spagna?

Mi manca la gente, io abitavo a Madrid e Madrid, come noto, è una citta molto aperta, dove subito fai amicizia; a Verona – come detto – gli abitanti locali sono un po’ chiusi, almeno appena ti conoscono. Ecco, mi manca quel disinteressato ed immediato contatto umano, tipico dei madrilegni!

10) Cosa ti piace più dell’Italia?

L’Italia è un Paese bellissimo (il più bello dopo la Spagna!), con tantissime città (Roma, Napoli, Firenze, Venezia, etc. etc.) e luoghi storici (siti anche nei più piccoli paesini) e bellissimi paesaggi (dalle Alpi alla punta estrema della Penisola) da visitare. Adoro il modo di vivere degli italiani (c’è ancora un po’ di “dolce vita”). In particolare, Verona ha, una qualità di vita che poche città in Italia ed al Mondo (anche, Madrid) possono vantare: ad es., puoi usare, senza timore, la bicicletta per muoverti ed andare in ogni luogo, utilizzando l’auto, senza eterne code. Ed, infine, adoro il caffè italiano (che mi manca, quando sono in Spagna)!

11) Che consiglio ti sentiresti di dare ad un giovane spagnolo che vuole intraprendere una vita lavorativa in Italia ?

Verona è una citta molto ricca, con molte imprese, nel settore industriale, agricolo e terziario, e, quindi, le possibilità di lavorare a Verona non mancano. Più come avvertimento che come consiglio avverto che a Verona s’inizia lavorare presto il mattino, alle 8 a.m.! La vita qui (come nel resto d’Italia) è spostata in avanti almeno di un’ora rispetto alla Spagna: e per quelli, cui non piace “madrugar” (alzarsi presto), a volte è difficile!

Progetto co-finanziato da:

marca ministerio 

 

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